sraxu, saxu
Fonte: Diçionäio zeneise-italian «Giuseppe Olivieri» (1851)
- Salice, salcio, salce, genere di piante della dioecia diandria, famiglia delle amentacee, che ha per caratteri gattini cilindrici composti di squame. Dicesi salcio da legare o salcio bianco una specie di salcio che si pianta lungo le fosse vicino all'acqua e si coltiva a capitozza, tagliando i virgulti che produce, i quali si fendono, e servono per legar le viti, i cerchi delle botti ed altro, e per farne ceste, graticci ec. Dicesi salcio davidico, salcio di Babilonia, e volgarmente salcio che piove o piangente, una specie di salcio che prestissimo cresce, i cui lunghi e sottili rami sono pendenti e fragilissimi. Brillo o salcio giallo.
Voci vicine: squæu; squæxi; squarsu; squasciu; squattaròu; sraxu, saxu; sraxunâ; stà; stâ; stacca; staccâ.